sabato, aprile 14

Giro al Bazaar di Khan el Khalili

Giro al Bazaar di Khan el Khalili
Cito da
http://egitto.forumfree.it/?t=4808556

“Quando si visita un paese arabo non si puٍ non andare al suk, il bazaar, una tradizione leggendaria. E' l'enstensione della vita dei vicoli. Al Cairo il mercato più grande si chiama Khan el-Khalili, cioè "Il mercato di Khalil", dal nome del sultano Giarkas el-Khalil che nel 1382 lo fondٍ
per vendere vestiti, pietre preziose, cotone e oggetti dall'India e dalla Persia.
Originariamente "khan" significa caravanserraglio e "El-Khalili" si riferisce al sultano mamelucco Amir Jarkas El-Khalil, il fondatore; in seguito il sultano mamelucco Qansuh El-Ghuri (1501-1516) nel 1511 ricostru
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l'area su larga scala dando l'odierna configurazione al Khan El-Khalili.
Sotto l'Impero Ottomano e durante la seconda metà del 18° secolo il mercato si estese per un totale di 5500 metri quadri, tutti attorno al nucleo centrale del Khan el-Khalili, includendo Margush, Gamaliya, Sagha, Al-Azhar, Ghuriya, Hamzawi e Muayyad.
oltre 1000 negozi e piccole fattorie di artigianato, vetro, argento, ottone, legno e pelle, un dedalo di viuzze sempre affollate, muli carichi di legna, bombole a gas da vendere, carretti tintinnanti di bicchieri e bibite, musiche popolari diffuse da vecchie radio che si accavallano allo scoppiettio dei motori di macchine e motorini che si districano a fatica tra la gente che si sposta con lentezza atavica, voci che si mescolano alla cantilena del muezzin: è una realtà da cui si resta storditi e affascinati.
Khan Khalili non è soltanto il bazaar più favoloso del Medio Oriente, ma è soprattutto un mondo estremamente civile popolato di artigiani impareggiabili e di mercanti nel senso più vero del termine.
Qui è possibile capire l'indole cairota: il tempo sembra avere un significato diverso rispetto al nostro, è un tempo immobile”
e questi sono altri due esempi di cosa potreste pensare di trovare se vi fidaste delle recensioni web e di Wikipedia
Ma quello che vi racconto oggi e’ il punto di vista di una turista residente che viene da Milano e che quel giorno aveva un terribile mal di testa ed era tanto tanto stanca
Non fraintendetemi, il posto ha davvero qualcosa di fantastico ed eccitante, pieno di colori, profumi, spezie, oro, gingili, vestiti e sciarpe e abiti per la danza del ventre…putroppo il ricordo che mi porto di quella visita e’ di un posto sfiancante dove le persone ti vedono (forse anche giustamente) come un pollo da spennare.
Si, vero, saro’ la nota stonata, ma devo documentare anche la parte piu’ scocciante, perche’ fa parte di come sono io, una rompiballe
Il giro parte da casa, con taxi, nel traffico cairota, col tassista che mi fissa con sguardo lascivo dallo specchietto.
Dopo circa 30 minuti di viabilita’ schizofrenica (se non lo vedete non ci potreste mai credere … il Cairo ha la viabilita’ piu’ folle mai vista) siamo arrivati a Khan el Khalili per 40 sterline (5 euro)
Prima tappa il suk egiziano, lato destro. Bello, colorato, pieno di gente, ma sporco da fare impressione! Ci sono polli e anatre, e conigli, e galli, tutti liberi, ma non si allontanano dalle stie: ma come fanno???
Per terra c’e’ fanghiglia e c’e’ adirittura una casa in rovina completamente riempita di spazzatura. Il primo pensiero e’ stato “ma come fanno a non prendersi il colera?” Le stradine sono strette, piene di svolte, il terreno e’ dissestato e camioncini e scooter si ostinano a passare tra la gente anche se dovrebbe essere area pedonale
si vendono soprattutto abiti e coperte. All’angolo di una strada chiediamo indicazioni e il ragazzo dopo aver spiegato, ci dice
“where do you come from?”
 “Italy”
“ehehe, italiosa mafiosa”…………………………………..
Chi mi conosce, puo’ immaginare la paresi facciale che mi si e’ dipinta addosso…. Cos’era??? Una battuta??? Mavaff..
Si va al bazzar piu’ turistico, lato sinistro. E si aprono le danze dei “no-grazie- no-grazie- no-grazie- no-grazie- no-grazie- no-grazie- no-grazie- no-grazie- no-grazie- no-grazie-“
Non credo di averlo mai ripetuto piu’ spesso. Negozi, bancarelle, di tutto di piu’. Si ouo’ trovare davvero di tutto e quando mi saro’ ripresa guiro che ci torno, ma l’atro ieri ero allo stremo della sopportazione
Da un negozio che vende roba per la danza del ventre un ragazzo mi urla “ehi Shakira, we also have your size..”
Oddio, mi ha dato della balena!!!.. No, vi prego oggi non posso reggerlo, voglio andare a casa
Ed ecco che entra in scena la volpe Ali..
Nota per chiunque capiti nel Bazaar: ci sono degli individui, apparentemente simpatici ometti di mezza eta’, che abbordano gruppi piccolo di turisti, max 3, e attaccano bottone con la scusa di aiutarti, ma ovviamente, alla fine, ti stordiscono e ti ritrovi con la fregatura in tasca
La nostra volpe Ali entra in scena a meta’ del viale principale
Fa finta di superarci e si volta e mi dice (tutto in inglese stentato che tradurro’ in italiano stentato) e immaginatevi il dialogo mentre ci guida in mezzo alle viuzze strette del bazaar
“qui il mercato finito. Da qui c’e’ egiziano, non andate la, vi porto nella parte che vi va bene”
“ok grazie”
“questo mercato e’ molto grande, voi perde, vi aiuto, non soldi, amici, solo aiuto”
“si..certo”
“ecco, qui ci sono stoffe, qui spezie. Vi piace spezie? Vi piace zafferano?”
“ma si..”
“oh madame, porto in negozio dove prenod zafferano per mia famiglia”
“grazie, ma adesso non abbiamo soldi”
“no no no problema, ecco madame, ecco senti spezie, buone”
“si buone, ok grazie, abbiamo visto dove e’, poi torniamo”
“ma no, io vi porto a bancomat e poi vi faccio vedere il mio laboratorio”
gia’ abbastanza scoglionata, anche perche’ io ero rigida e gia’ un po’ scortese perche’ era evidente dove andava a parare mentre mio marito mi guardava brutto perche’ secondo lui stavo offendendo l’ospitalita’ egiziana.. (ma vedi te..) , andiamo al bancomat.
Mentre camminiamo verso il bancomat, mio marito dice ad Ali, che e’ interessante il suo laboratorio che fa  fragranze, e che gli farebbe piacere vederlo per fare future regali
Ritiriamo, ci porta nel suo negozio, Ali Baba and sons… guiro che e’ il nome vero…,  e ci dice di sederci, mi siedo, inizia a farmi sentire le fragranze
“cosa piace?? Fresco, vaniglia, spezie, rosa rosa, lavanda”
“non uso fragranze”
“ma sono naturali, speciali”
“capisco, ma non mi vanno grazie”
“ma perche’ cambiate idea sempre, prima madame dice vuole zafferano e poi no, tuo marito dice vuole fragranza e poi no..”
manipolatore del menga..
Manipolano le conversazioni e fanno leva sul senso di colpa e di lealta’
Nel frattempo eravamo usciti, e inizia a “discutere” con mio marito che a quel punto aveva capito che l’ospitalita’ egiziana non aveva nulla a che fare con Ali Baba..
Mezzo urlando che pensava che noi amici, e invece noi fa affare in due vie, prima di si poi di no, e lui amico (e inizia lo stordimento) e che lui ci ha portato al bancomat a prelevare!!!! e ce lo dice con gli occhi tristi e offesi, come se quello fosse stato un obbligo poi a comperare....
di nuovo siamo allo stesso negozio di spezie di prima..
E parla parla
Alla fine ci vuole rifilare sia zafferano in pistilli che in polvere
Stremati e incasinati prendiamo 100 gr di zafferano in polvere per 50 sterline (circa 8 euro)
e ce ne andiamo incasinati e scazzati
Contratto col venditore di occhiali da sole che vuole vendermi dei tarocchi come dei veri Gucci prima produzione. Senti bello non e’ aria, 65 sterline sono gia’ troppe e partendo da 100 mi sono gia’ stufata di contrattare
Pranziamo con Falafel, cocacola e la piccoletta mangia solo patitine e Fanta troppo fredda
Ovviamente, perche’ la giornata fosse perfetta, sempre la piccoletta vomita sul taxi.. patatine semi masticate e bolo vario sparso ovunque…
Eh no, non e’ proprio stata una buona giornata
Devo tornarci pero’, solo per il gusto di tornare da Ali e fargli una supposta con lo zafferano che ci ha rifilato, perche’ dello zafferano ha solo il colore..
Che bella figura da turisti sfigati…






3 commenti:

  1. Ciao, anch'io sono stata al Bazaar di Khan el Khalili e ho avuto più o meno la stessa esperienza, e mi infastidivano tutti i loro richiami,ma non so cosa darei per tornarci, in Egitto ho lasciato il cuore per le meraviglie che posseggono e la rabbia per non saperle tenere! e poi... per il caldo e la frutta meravigliosa!!

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  2. frutta buonissima, vero, ma trattano tutto male. Peccato, sono tanto carini, ma vivere qui e' un'altra cosa :)

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  3. HO LO STESSO ATROCE RICORDO DI QUEL POSTO :))) SOPRATTUTTO DI QUEI RIGOLETTI DI ACQUA RISTAGNANTE IL CUI ODORE TI STORDIVA E LA FANGHIGLIA SPARSA E I LORO RICHIAMI !!! PERò LO ZAFFERANO ERA BUONO ;))

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