venerdì, giugno 22

NOI si puo' andare via.....


In risposta a tutte le domande in merito alla sicurezza di vivere al Cairo:
Si, viviamo in sicurezza: non siamo egiziani. 
Le notizie che circolano in questi giorni sono letali.  
Leggendo tutti gli articoli che vengono scritti, verrebbe da pensare che stiamo vivendo in un paese all’orlo della Guerra civile, e forse e’ cosi’. Il futuro di questo stato e’ molto incerto e confuso. 
I militari si stanno riprendendo il potere tramite emendamenti alla costituzione vigente emessi dalla suprema corte costituzionale (che e’ il vero didattore del momento). 
Decine di migliaia stanno in piazza Tahrir proprio adesso mentre scrivo, a protestare contro questo che e’ stato chiamato un golpe bianco.

Ma tutto questo non ha effetto sugli expat, noi facciamo parte di una tribu di privilegiati che non ha contatti con il resto del mondo reale, e soprattutto puo’ andarsene in qualunque momento.

Lo scorso weekend ci hanno spostato in un compound per ragioni di sicurezza, nel caso succedesse qualcosa durante le elezioni
E puntualmente non e’ successo nulla! :)

Per noi e’ stata una piccolo vacanza, a casa del collega spagnolo con la sua deliziosa famiglia e piscina. Domitia si e’ divertita come una pazza e tra un po’ le spuntavano le branchie… Ecco perche’ siamo una tribu di privilegiati. Noi possiamo allontanarci!

Non so dire cosa succedera’ nei prossimi giorni: l’attesa per l’annuncio di chi sara’ il nuovo presidente sta diventando densa di tensione, ma tutto sommato fa parte del modo di vivere di queste persone che, per come le conosco, amano vivere con “drammaticita'”  la vita. Un problema non e’ solo un problema, e’ un “balawi” (disastro), se sei giu’ di morale non sei  solo triste, ma sei anche “angry” (arrabbiato)

Qui tutto ha un gusto estremo, con emozioni tirate all’eccesso. E ogni tanto questo fa perdere un po’ la trebisonda a chi non ci e’ cresciuto in mezzo
Certo, vivere in una citta’ con carrarmati in giro e cannoni di contraerea intorno all’aeroporto fa un po’ strano. Ma la vita prosegue come sempre Bastano un paio di accorgimenti necessari solo nel caso ci siano interruzioni delle attivita’ commerciali: gallon d’acqua in casa, cibo, pieno di benzina e contanti a disposizione.
L’unica cosa che mi disorienta e’ che non sono mai stata abituata a pensare in questi termini di prevenzione nella vita di tutti I giorni, ma per il resto, noi si sta come sempre.

Fa agitare vivere tenendo I passaporti a portata di mano perche’ l’ambasciata potrebbe chiamare eventualmente per evacuarci? Fa agitare dormire con il telefono vicino? Fa agitare sapere che c’e’ il coprifuoco? Fa agitare ripassare mentalmente cosa mettere in una valigia  velocemente? SI CERTO, ma diventa parte della normalita’ ed e’ solo precauzionale! E fa anche sentire tranquilli. 
Come mi ha ditto un collega: “almeno tu tra una settimana sei in Italia, noi siamo inchiodati qui” 




E nel clima di frustrazione e tristezza che li attanaglia, so quasi per certo che qui, non succedera’ nulla di tragico, sono tutti troppo “stanchi” di non raggiungere la meta.