In risposta a tutte le domande in merito alla sicurezza di
vivere al Cairo:
Si, viviamo in sicurezza: non siamo egiziani.
Le notizie che
circolano in questi giorni sono letali.
Leggendo tutti gli articoli che vengono
scritti, verrebbe da pensare che stiamo vivendo in un paese all’orlo della Guerra
civile, e forse e’ cosi’. Il futuro di questo stato e’ molto incerto e confuso.
I militari si stanno riprendendo il potere tramite emendamenti alla costituzione vigente emessi dalla suprema corte costituzionale (che e’ il vero
didattore del momento).
Decine di migliaia stanno in piazza Tahrir proprio
adesso mentre scrivo, a protestare contro questo che e’ stato chiamato un golpe
bianco.
Ma tutto questo non ha effetto sugli expat, noi facciamo
parte di una tribu di privilegiati che non ha contatti con il resto del mondo
reale, e soprattutto puo’ andarsene in qualunque momento.
Lo scorso weekend ci hanno spostato in un compound per
ragioni di sicurezza, nel caso succedesse qualcosa durante le elezioni
E puntualmente non e’ successo nulla! :)
Per noi e’ stata una piccolo vacanza, a casa del collega spagnolo
con la sua deliziosa famiglia e piscina. Domitia si e’ divertita come una pazza
e tra un po’ le spuntavano le branchie… Ecco perche’ siamo una tribu di
privilegiati. Noi possiamo allontanarci!
Non so dire cosa succedera’ nei prossimi giorni: l’attesa
per l’annuncio di chi sara’ il nuovo presidente sta diventando densa di
tensione, ma tutto sommato fa parte del modo di vivere di queste persone che,
per come le conosco, amano vivere con “drammaticita'” la vita. Un problema non e’ solo un problema,
e’ un “balawi” (disastro), se sei giu’ di morale non sei solo triste, ma sei anche “angry” (arrabbiato)
Qui tutto ha un gusto estremo, con emozioni tirate all’eccesso.
E ogni tanto questo fa perdere un po’ la trebisonda a chi non ci e’ cresciuto in mezzo
Certo, vivere in una citta’ con carrarmati in giro e cannoni
di contraerea intorno all’aeroporto fa un po’ strano. Ma la vita prosegue come
sempre Bastano un paio di accorgimenti necessari solo nel caso ci siano
interruzioni delle attivita’ commerciali: gallon d’acqua in casa, cibo, pieno
di benzina e contanti a disposizione.
L’unica cosa che mi disorienta e’ che non sono mai stata abituata a pensare in questi termini di prevenzione nella vita di tutti I giorni, ma per il resto, noi si sta come sempre.
L’unica cosa che mi disorienta e’ che non sono mai stata abituata a pensare in questi termini di prevenzione nella vita di tutti I giorni, ma per il resto, noi si sta come sempre.
Fa agitare vivere tenendo I passaporti a portata di mano
perche’ l’ambasciata potrebbe chiamare eventualmente per evacuarci? Fa agitare
dormire con il telefono vicino? Fa agitare sapere che c’e’ il coprifuoco? Fa
agitare ripassare mentalmente cosa mettere in una valigia velocemente? SI CERTO, ma diventa parte della
normalita’ ed e’ solo precauzionale! E fa anche sentire tranquilli.
E nel clima di frustrazione e tristezza che li attanaglia, so quasi per
certo che qui, non succedera’ nulla di tragico, sono tutti troppo “stanchi” di
non raggiungere la meta.